Una mia lezione tipica
Quello che segue è il testo esemplificativo di una mia lezione ai bambini. Lo pubblico perché penso che possa essere interessante per insegnanti e istruttori.
Una ruota molto quadrata
Dopo aver spiegato le mosse del Cavallo metto la posizione raffigurata qui sotto sulla scacchiera murale e chiedo ai ragazzi cosa vedono.
La prima risposta (ma non sempre) è un cerchio e arriviamo alla ruota del Cavallo.
La risposta successiva è che le case controllate dal Cavallo, ovvero i pedoni sono tutti su case scure. Cosi arriviamo al fatto che il Cavallo deve sempre cambiare colore nel salto.
Ma può capitare che i ragazzi trovino schemi diversi. Qualcuno trova addirittura dei quadrati:
Trovano il quadrato nella casa del Cavallo (giallo), poi il quadrato che il Cavallo deve saltare, dove non attacca niente (rosso; vedi la storia pubblicata sul mio Manuale per insegnanti), infine il quadrato dove il Cavallo atterra e cattura (blu).
Per spiegare le mosse del Cavallo uso anche due lettere dell’alfabeto plastificate, trasparenti e a grandezza giusta per la scacchiera murale. Prima la L, che posiziono in tutte le versioni o direzioni e poi ancora la T, anch’essa ruotata in tutte le direzioni.
Dopo aver sentito la risposta del diagr. 7 (v. più sotto) trovano anche le diagonali del Cavallo (diagr. 8).
La seconda è composta dalle case bianche che il Cavallo salta e negli angoli ci sono i pedoni ovvero dove il Cavallo atterra.
Cè chi vede due pedoni in diagonale (gia trattata precedentemente) e una casa vuota, poi ancora due pedoni in diagonale e una casa vuota e cosi via.
figg 7-8 (?)
Trovano due croci (una diagramma 5 e l’altra diagramma 6). La prima (5) composta dalle case vuote intorno al Cavallo e i pedoni che il Cavallo può catturare (saltare) la chiudono.
Dopo 5 minuti di storiella degli scacchi, 15 minuti di spiegazioni sulle mosse, 10 minuti per trovare schemi ora viene la parte quasi pratica per circa 10 minuti.
La pratica consiste nel posizionare sulla scacchiera murale i pedoni, che do loro man mano. Inizio con il cavallo in a8 – ovviamente a caso 😉 – e chiedo prima quante case controlla il Cavallo (tra quante case può scegliere?) Qui ancora una buona parte ci azzecca, ma approfitto per inserire il concetto: a scacchi (diversamente da alcune materie scolastiche) a indovinare si sbaglia quasi sempre e conviene contare. Ovviamente questi consigli entrano da un orecchio ed escono dall’altro. Continuo con il Cavallo in a7 e richiedo quante case controlla, ora chiedo man mano ai ragazzi che alzano la mano e posso chiedere a tanti prima di ricevere una risposta giusta. Ripeto il concetto e aggiungo di stare attenti agli automatismi. Proseguo con il Cavallo in a6 (sequenza di 2 – 3 – 4 finora) e di solito ce ne sono due o tre (a volte anche meno) che cercano di contare le case. Ripeto il concetto e metto ora il Cavallo in a5 e subito mi controlla 5 case!! Ripeto il concetto e chiedo ai ragazzi che hanno „calcolato“ come fanno a calcolare quante case il Cavallo ha a disposizione.
Alcuni usano la L altri la T e qualcun altro la ruota. Informazione utile anche per gli altri. Sposto ora il Cavallo in b5 e giù di nuovo ad indovinare ma questa volta sono già di più i calcolatori. Ora mi rimangono 20 minuti per la scacchiera (tappeto fatto in casa) gigante.
I ragazzi entrano nella scacchiera in prima traversa, non ci sono ne numeri ne lettere. per prima cosa mostro loro come fare, si cerca in mente la casa dove si vuole andare e la si raggiunge in un solo passo. Ci riescono quasi tutti. Poi ne prendo due per volta e li faccio entrare nominando le case dove devono entrare. Qualcuno assume un aria da „ dove diavolo è questa casa?“ ma subito i compagni gli spiegano come deve fare. I ragazzi devono uscire dall’ottava traversa, cosi cambiano almeno una volta direzione. Per la pratica sulla scacchiera, la prossima volta con le partite ridotte. Almeno 50 minuti sono previsti. Il Cavallo (“Tridimensionale“) è il pezzo che più si adatta ad essere spiegato in tanti modi diversi.
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