Uscire dai circoli e farsi conoscere!

È fondamentale coinvolgere attivamente i bambini
Da qualche decennio il movimento scacchistico italiano sta conoscendo una costante crescita, grazie soprattutto al grande lavoro che gli istuttori della Federazione scacchistica Italiana (molti di loro anche insegnanti) stanno svolgendo nelle scuole di tutta Italia. Ma questo è solo l’inizio, perché i margini per migliorare sono ancora molto ampii e il mio consiglio agli istruttori è quello di proporsi alle scuole, uscendo dal limite ristretto dei circoli scacchistici ed aprirsi al mondo della Scuola.
La FSI, proprio in questi ultimi anni, sta facendo del suo meglio per far decollare il progetto “Scacchi a Scuola” che sul modello eccezionale già realizzato in Piemonte vorrebbe estendere a tutte le regioni. Il mio pensiero è comunque che il gioco degli scacchi, sebbene più popolare che nei decenni scorsi, debba ancora essere conosciuto nelle istituzioni scolastiche, dove potrebbe giocare un ruolo eccezionale per alcune dinamiche didattiche e formative per le quali le scuole sono sempre alla ricerca di nuove strategie: catturare l’attenzione dei bambini, affinare le loro capacità di ragionamento critico e di problem solving, potenziare le loro capacità mnemoniche, di pianificazione e di logica, e l’elenco come sappiamo potrebbe continuare a lungo…
Lezioni gratis
Ora lo strumento principale per farsi conoscere dalle scuole e soprattutto dalle maestre e dai dirigenti scolastici è quello – secondo la mia personale esperienza – di proporre delle lezioni gratuite (o comunque senza oneri per le Scuole) sul movimento dei pezzi. È sufficiente una lezione di un’ora per classe (magari ad una decina di classi per scuola) per far conoscere tutte le regole basilari per poter giocare una partita.

Scacchiera murale (ideografica)
Per queste lezioni promozionali è sufficiente una scacchiera murale, ma consiglio comunque di coinvolgere gli studenti con esercizi continui sotto forma di quiz, in modo da non abusare della loro capacità di attenzione.
Una dispensa con tutte le regole, ma anche…
Personalmente distribuisco alle maestre una dispensa con tutte le regole ed in genere – non lo nascondo – cerco di incuriosire anche loro durante le lezioni, con continui collegamenti alle materie scolastiche: questo non per “captatio benevolentiae” ma per prospettare loro un utilizzo in chiave didattica del gioco degli scacchi. Oltre tutto per insegnare nelle scuole bisogna anche mostrare di possedere delle capacità pedagogiche, degli strumenti didattici efficaci ed un buon rapporto con la classe: questi incontri sono mirati anche a mostrare la propria professionalità.
Statisticamente la maggior parte di queste lezioni promozionali ha poi un seguito o sotto forma di progetto di istituto, o di laboratori scolastici, oppure come attività extra-scolastiche cui contribuiscono gli stessi genitori; ma soprattuto la popolarità degli scacchi cresce e di riflesso anche la richiesta di informazioni per aderire alle attività dei circoli.
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