
Il gruppo dei premiati al campionato Under 16
Sono stato con mio piacere presente allo svolgimento di due campionati giovanili provinciali di Caltanissetta, invitato dalla carissima maestra Carmelita ed il suo splendido compagno Totò. Per un resoconto sportivo scriverò presto sul mio blog “Sassari scacchi”, ma chi fosse impaziente potrà consultare da subito tutti i risultati, le classifiche e le foto sul sito dei bravissimi responsabili tecnici della manifestazione (monrealescacchi.it) l’arbitro Santino Puleio ed il “jolly” Franco Lupo! Sullo stesso sito si possono inoltre trovare già tutte le notizie relative alla finale dei Campionati individuali giovanili: dal momento che quest’anno si terranno a Città del Mare vicino a Palermo.
Quello che invece in questa sede mi accingo a testimoniare è la bellissima iniziativa di gemellaggio tra le due classi di seconda elementare di Gela e due pari grado di Sassari (in cui io sono istruttore), che era anche uno dei motivi della mia piacevole visita alla maestra Carmelita.
Infatti come ho accennato nell’ultimo numero della rivista “Scacchitalia” diretta da Mario Leoncini, è nata quasi per caso – questa idea di un incontro per “corrispondenza” (dapprima tradizionale poi anche scacchistica!) – ed ora prende corpo ufficialmente con l’illustrazione degli obiettivi ai rispettivi Dirigenti scolastici. Il progetto, dal punto di vista scacchistico è forse una specie di record: una sfida per corrispondenza su una trentina di scacchiere tra bambini di sette anni! Ma la vera potenzialità è l’amicizia che essi intrecceranno in questi anni prima di incontrarsi fisicamente a Gela o a Sassari: nel frattempo si scrivono domandandosi quanti cani hanno, che sport praticano, quali sono i loro giochi o programmi preferiti e persino quanti dentini hanno perduto!

Premiazione del torneo scolastico

Giochi di memoria!
Allora ho fatto con i bambini, per prendere confidenza, alcuni giochini logici che hanno apprezzato moltissimo. In cambio mi hanno strabiliato con le loro capacità mnemoniche: Carmelita mi ha fatto scrivere una ventina di nomi, quindi me li ha fatti associare ad altrettanti numeri casuali compresi tra uno e cento; poi ha chiesto ai bambini quale parola era associata ad un numero e loro hanno dato prova di eccezionale tecnica; altrettanto quando si chiedeva loro di passare dai numeri alle corrispondenti parole.
L’idea di Carmelita, in parte già accennata nel precedente articolo, è quella di fare associare ad ogni casella “l’incrocio cromatico” dei regoli aritmetici; un esempio chiarirà meglio il concetto: la casa d3 viene tradotta in numeri 43 (ottenibile mettendo il 4 al posto della d); i colori corrispondenti sono fucsia (4) e verde chiaro (3); le iniziali sono F (fucsia) e V (verdino); pertanto da queste consonanti si può comporre la parola mnemonica FaVe; i bambini non devono far altro che associare alla “stanza Fave” (la casa d3!) la parola corrispondente al n° 43 scelto per la prova mnemonica: nel mio caso “Pane”… Grazie a tutte queste possibili vie di accesso l’attenzione, i sensi, la memoria sono tutti impegnati nel consolidamento dell’associazione mentale: e l’effetto è stupefacente!
Potrà sembrare estremamente complesso, ma la cosa sbalorditiva è la semplicità con cui i bambini di Carmelita applicano questa mnemotecnica. Come sbalorditiva mi è apparsa, per bambini di seconda elementare, la proprietà di leggere senza intoppi numeri di oltre 11 cifre.
Insomma, io sono sempre più convinto che questa metodologia proposta ai bambini abitua a pensare alla scacchiera non solo come “campo di gioco” ma anche come “grimaldello” della memoria. Per questo auspico che le colleghe di tutta Italia inizino a prendere a modello l’opera di Carmelita, che da brava insegnante di matematica porta i suoi allievi a livelli di eccellenza.
Qualche istruttore scacchistico tradizionale potrebbe chiedermi, scettico, ma che c’entra tutto questo con gli scacchi? Mentre qualche insegnante di scuola tradizionale potrebbe chiedermi: “Ma che c’entrano questi scacchi con la scuola?” Bene: il metodo di Carmelita mi dà l’assist per rispondere a tutte e due le categorie, sempre avverse alle novità e alle contaminazioni. Gli scacchi ai bambini piccoli sono utilissimi per acquisire una varietà di ragionamenti e strategie per meglio rappresentarsi la propria mappa della realtà. Ma la possibilità di veicolare col gioco degli scacchi strategie didattiche utili in tutte le altre materie è la vera sorpresa di questi nuovi approcci degli istruttori e delle maestre nelle scuole primarie.
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