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    Riflessioni, appunti e spunti sul gioco degli scacchi, sul loro insegnamento a bambini e ragazzi, soprattutto nelle scuole.
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    FOTO: Gli istruttori dell'anno 2010: Roberta De Nisi, Olga Zimina, Eugenia Di Primio, Andrea Rebeggiani, Sebastiano Paulesu, Giuseppe Rinaldi

    Ne abbiamo scritto in un articolo su scacchi012.

    I premiati degli anni scorsi:
    - 2008
    - 2009
    .

  • Il nuovo libro di Alex!

    Per gentile concessione dell'editore (ediscere), pubblichiamo un estratto dell'ultimo libro di Alexander Wild per la serie Giocare a scacchi, I matti. Per scaricarlo, clicca qui.

    Wild, i matti

  • I racconti di Kob

    apici sinistraIl silenzio all'inizio del primo turno. Di un torneo così. Le prime mosse, quando tutto è ancora possibile. Quando ancora tutti i sogni hanno diritto di cittadinanza. Quei primi minuti. In cui non si alza nessuno. In cui davvero tutti, tutta una sala, centinaia di persone, condividono gli stessi sentimenti.apici destra

    Mauro Kob Cereda, Foto

    Link ai racconti di Kob.

Il Guardiano della Luna

Il Guardiano della lunaUna dimostrazione che gli scacchi sono in continua crescita è dato dal fatto che anche nelle prime elementari si trovano bambini che sanno già buona parte delle regole del gioco. Questo non è affatto un vantaggio per noi istruttori dal momento che questi bambini da una parte “ispirano” un senso di inferiorità ai compagni e dall’altra interrompono continuamente la lezione cercando di anticipare contenuti che l’Istruttore presenta invece nell’ordine che ritiene più adatto.

 

L’origine di tutto, il petulante.
Così qualche anno fa inventai un nuovo “fantomatico ” pezzo: il Petulante, e grazie al supporto del mio amico istruttore Michele Devilla, lo costruimmo con le sembianze di un giullare, del tipo che sbuca con una molla dalla sua scatola.
Quando un bambino interrompeva la lezione dicendo di sapere già come muovevano i pezzi io replicavo:
“Però forse non sai come si muove il Petulante!”
e naturalmente questo produceva oltre all’effetto sperato di “imbrigliare l’impertinente” anche qualche sorrisino complice delle maestre che ci confessavano di avere spesso lo stesso problema durante le loro lezioni.
L’introduzione del Petulante ha ridotto considerevolmente gli interventi di questi bambini. Per non deluderli troppo, erano comunque i primi intervistati per le domande di feedback (bisogna sempre verificare che i bambini abbiano capito le istruzioni facendo domande dopo ogni informazione trasmessa!)

 Il “Guardiano della luna”
Forte di questa bella pensata, ho sperimentato quest’anno in due prime elementari dell’Ottavo circolo “Galileo Galilei” di Sassari un nuovo espediente: il “Guardiano della luna” (l’istruttore Maurizio Figus).
Poiché nei miei corsi affianco in genere nuovi istruttori per affinare una metodologia comune, in genere li presento sempre con nomi immaginifici che stimolano la fantasia dei bambini. Così ho avuto con me  in passato “Il Castigamatti” (Salvatore Fenu), “Il giornalista” (Michele Devilla) “La schiamazzatrice” (Erika Pili), “Il prestigiatore” (Daniele Sistu) “O Sarracino” (Lorenzo Maldarelli).

Grazie al “Guardiano della luna”, l’amico Maurizio Figus, abbiamo iniziato quest’anno quest’avventura col proposito di mettere in pratica il mio metodo ideografico, ma ci siamo anche divertiti a fare dei giochi di memoria e di logica: per esempio i bambini dovevano dire parole che iniziassero con la prima lettera del loro nome (gioco che raccomando per imparare subito tutti i nomi dei bambini), oppure parole che avevano lo stesso numero di lettere di quella detta dal Guardiano, eccetera.
Ad ogni lezione gli ultimi dieci minuti erano sempre dedicati – a richiesta – ai giochi di logica. Il “Guardiano della luna” faceva sempre una verifica sulla scacchiera ideografica per accertarsi che i bambini avessero capito il movimento dei pezzi. Ad esempio,
“La torre si muove sulle diagonali: vero o falso?”
Una volta Maurizio è arrivato con 5 minuti di ritardo creando una grande aspettativa e così abbiamo concordato di utilizzare sempre questa “manfrina”:  il “Guardiano della luna” arriva solo quando c’è perfetto silenzio in classe.

I personaggi “Lunari”.
Osservando i bambini (quest’anno ho tenuto lezioni tra le altre a ben 5 prime elementari!) ho potuto catalogare alcuni comportamenti ricorrenti e mi sono inventato dei corrispondenti personaggi di una ipotetica classe sulla Luna, con nomi altisonanti e poco comprensibili, affinchè non siano utilizzati come soprannomi, che sarebbe deleterio.
Così sono nati:

  • l’Eclatante, colui che alza la voce senza apparente motivo;
  • lo Sbandieratore, il bambino che alza continuamente la mano;
  • Cacciafarfalle, chi parla sempre di argomenti non pertinenti;
  • Scarabocchione, personaggio inventato da Salvatore Fenu per i bambini che disegnano sempre;
  • Girellone, chi si alza in piedi continuamente;
  • Pisolino, il bambino perennemente assorto;
  • Cacofonico, che emette invece versi “animaleschi”;
  • Masticabrodo, colui che timidamente biascica le risposte;
  • Magnalagna, per tutti coloro che si lamentano sempre;
  • Infingardo, il pigro che non vuole collaborare;
  • Tiraemolla, chi contende gli oggetti ai compagni.

 Poi ci sono altri personaggi che si notano quando giocano a scacchi insieme:

  •  il Tesoriere, che tende a contare continuamente i pezzi catturati;
  • Bruciafuoco, il giocatore precipitoso;
  • Spergiuro, il bambino che nega di aver toccato un pezzo;
  • Spelagambe, il bambino che irride i compagni;
  • Pilandra, parola in dialetto sassarese per i bambini vivaci e furbi;
  • Carica-batterie, il bambino iperattivo;
  • Filantropo, il bambino che perde col sorriso;
  • l’Affarista, che propone patta quando ha praticamente perso;
  • l’Intrepido, votato agli attacchi sconsiderati.

Questa è solo una rassegna provvisoria di questa nostra “tassonomia” scolastica, che ci serve oltre che per avere personaggi astratti da raffigurare nelle carte che diamo ai bambini, anche come “bersagli” protagonisti delle miniature delle nostre dispense. Tutto questo ci dà modo di osservare come il carattere porta a fare dei tipici errori di concetto.

Così il “Guardiano della luna” racconta i suoi personaggi lunari ogni volta che abbiamo bisogno di stigmatizzare un certo atteggiamento, e alla fine della lezione distibuisce a piene mani le carte coi personaggi, con i movimenti dei pezzi, o con semplici esercizi di matto.

Gli incontri coi bambini si sono tenuti per un’ora alla settimana, e trattandosi di studenti di 6 anni si sono limitati alla fase ludica: raramente invito questi bambini a partecipare a tornei, perché ritengo troppo presto per loro fare esperienza della competizione sportiva; in genere aspetto sempre che siano in terza elementare e con almeno due anni di corsi scolastici “alle spalle”.

3 Risposte

  1. M a quanti articoli hai scritto…
    Ma sei uno scrittore!

  2. […] più simpatico, di cui ho già scritto altrove, è quello del fantomatico pezzo del “Petulante” che i bambini “saccenti” non possono naturalmente conoscere. Dico loro […]

  3. […] giochino che faccio spesso con le prime classi è quello del “Guardiano della luna“: si stabilisce una logica per la costruzione di parole, se si indovina si sale sulla luna, […]

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